Vespaio aerato o alternativa

Con questo articolo ci occupiamo del vespaio aerato e non solo, anche di una sua possibile alternativa anche se non da tutte le ASL riconosciuta.

Fondamentale, nella costruzione di un edifico ex-novo, è la necessità di isolare le proprie fondazioni, non solo dall’umidità proveniente dal terreno, ma anche dalle radiazioni derivanti da un gas naturale, inodore, incolore e insapore prodotto dal suolo e dalle rocce, il gas Radon. Per far ciò il metodo più utilizzato è quello del vespaio aerato.

Che cos’è il vespaio aerato e che tipo di funzione svolge?

Il vespaio non è altro che un’intercapedine ventilata. Oggi viene realizzata mediante l’utilizzo di casseforme a perdere in polipropilene riciclato detti anche igloo o cupolex. Nomi derivanti dalla principali ditte produttrici.

Le sue funzioni principali sono:

  • impermeabilizzare contro l’umidità di risalita presente nel terreno. In pratica, si crea una cavità, un distacco tra il terreno e l’edificio, a livello delle fondazioni e resa comunicante con l’sterno attraverso prese d’aria, permettendo all’aria stessa di circolare e quindi di allontanare l’umidità. I fori di aerazione vengono realizzati sulle murature esterne ad una distanza l’una dall’altra di circa 2/3 metri, così da consentire liberamente la circolazione dell’aria. Il vespaio aerato, infatti, per essere utile deve consentire il passaggio dell’aria;
  • convogliare all’esterno dell’edificio l’eventuale presenza del gas Radon, gas radioattivo inodore e incolore generato da alcune rocce terrestri. Può essere cancerogeno se inalato;
  • consentire il passaggio di cavi, tubazioni ed impianti al di sotto della soletta, tra i vuoti creati dagli igloo;
  • isolare termicamente: la soletta sopra al vespaio, infatti dovrà garantire e rispettare determinati requisiti di legge volti al contenimento energetico degli edifici, verificati attraverso la relazione tecnica “Legge 10/91”. Si dovrà rispettare la trasmittanza (capacità di un materiale di dissipare calore) del solaio che dovrà essere inferiore a determinati valori che variano in base alla zona climatica in cui si trova l’immobile oggetto di intervento.

In origine il vespaio aerato veniva realizzato creando una cavità tra il piano della fondazione e il pavimento finito. Questo aveva il solo scopo di staccare la soletta dalla fondazione stessa.

Questa intercapedine si otteneva costruendo dei muretti in laterizio (chiamati anche muricci). Sopra ad essi si appoggiavano dei tavelloni che coprivano la cavità e venivano poi ricoperti da una cappa cementizia.

Successivamente, col passare degli anni, si era soliti riempire il vespaio con dei ciottoli o della ghiaia o ghiaione, con una chiusura soprastante con una gettata di calcestruzzo di completamento.

Da diversi anni abbiamo assistito alla diffusione capillare dell’utilizzo del sistema a igloo. Con questo metodo il vuoto viene creato da moduli aventi una forma a cupola ed una altezza variabile. Gli igloo sono realizzati con materiale plastico, affiancati ed ancorati l’uno all’altro. Anche qui, sopra ad essi, si interviene con una formazione di soletta cementizia armata.

Come accennato sopra, l’altezza delle cupole varia in base al produttore. è possibile acquistare strutture con una altezza massima di 70 cm, fino ad altezze molto contenute dal 10 cm, fino addirittura ad arrivare a 5 cm. Una caratteristica fondamentale del vespaio è la resistenza a compressione (kg/mq) per poter assorbire i carichi sovrastanti (peso del solaio, dei mobili, delle persone) .

Nella tabella soprastante sono riportati i carichi che dovrà sostenere con lo spessore della soletta armata con rete elettrosaldata, in base alla destinazione d’uso dell’edificio.

Che tipo di pratica edilizia e permessi occorro per realizzare un vespaio aerato e quali operazioni si devono svolgere? 

La posa in opera del vespaio aerato, se viene realizzata in concomitanza con opere strutturali, ricade in risanamento conservativo. Viene richiesta la pratica edilizia SCIA, oltre alla direzione lavori strutturale e al deposito del progetto strutturale.

Se invece, il vespaio poggia direttamente sul terreno, basta la CILA e non occorre la pratica strutturale. Andando a modificare l’involucro, inoltre, ricadiamo in riqualificazione energetica o ristrutturazione energetica importante e il solaio necessiterà di essere isolato. Ne segue, come già accennato, che l’operazione necessiterà anche di relazione tecnica energetica, nota come “Legge 10/91”.

Le modalità e le operazioni di posa del vespaio sono le seguenti:

  1. Preparazione del terreno naturale.
  2. Formazione del sottofondo in calcestruzzo magro (detto anche magrone) da dimensionare in funzione dei sovraccarichi e della portata del terreno (10 cm).
  3. Realizzazione delle bocchette di aerazione. Converrebbe che l’aria entrasse il più in basso possibile dal lato nord e uscisse il più alto possibile dal lato sud.
  4. Posa dei casseri ad incastro maschio/femmina procedendo da sinistra a destra dall’alto in basso.
  5. Posizionamento della rete elettrosaldata appoggiata sopra i casseri.
  6. Esecuzione del getto di calcestruzzo (4 cm soletta)
  7. Posa di guaina anti-Radon o materiale tipo vetro cellulare (ottimo anche come isolante termico).
  8. Posa del pacchetto isolante. Ad esempio, è possibile usare il polistirene estruso XPS, o stiferite. Esistono anche calcestruzzi con perline di polistirolo che hanno buone caratteristiche isolanti.
  9. Posizionamento di barriera di vapore  per realizzare uno strato impermeabile.
  10. Formazione del massetto porta-impianti e di eventuali pannelli radianti.
  11. Posa della pavimentazione in gres porcellanato, parquet, resina o microcementi.

In alternativa al vespaio, è possibile isolare il pavimento attraverso l’uso del vetro cellulare (Foamglass) che ha caratteristiche ottime contro il gas Radon e anche qualità termiche elevate. (Per maggiori informazioni si rimanda al sito del produttore Foamglass). L’utilizzo del Foamglass, come sistema alternativo al classico vespaio aerato, deve essere approvata dall’ufficio tecnico del comune interessato. Nella maggior parte dei casi gli Uffici tecnici comunali richiedono un parere scritto da parte dell’ASL di competenza, che ne consenta l’utilizzo.

16 pensieri su “Vespaio aerato o alternativa

    1. Buongiorno,
      la ringrazio per averci scritto, Le dico subito che non si riesce a dare dei rimedi o provvedimenti tramite una semplice risposta via mai, le muffe (ammesso che siano tali, o possono essere efflorescenze di salnitro o altro) vanno valutate, va capita di che natura sono e da cosa possono essere state prodotte. Vanno valutati diversi fattori sia costruttivi che dell’ambiente o zona in cui si verificano queste “muffe”.
      Se vuole capire la causa, conoscere la tipologia della muffa e poi i rimedi per debellarla, conviene che si metta in contatto con aziende specializzate nel trattamento di questi fenomeni.
      Un cordiale saluto
      Studio DPArchitetture

  1. Buon giorno, io ho un unica unità immobiliare su due piani , piano terreno e primo piano , da 125 mq per piano .
    Volevo rendere abitabile il piano terreno , che pur essendo alto 2.50 mt. , il comune mi ha detto che sarebbe possibile .
    Il problema è che non ho il vespaio in tutta la superficie , mancherebbe una parte di circa 40 mq .
    Cosa si potrebbe fare ?
    Grazie buona giornata

    1. Buongiorno,
      per quanto riguarda la parte mancante di vespaio, andrebbe realizzato, ovvero scavo e formazione del nuovo vespaio areato. Alcuni comuni accettano anche dei metodi alternativi al classico vespaio areato, ma deve sentire se il suo comune, in particolare l’ASL, riconosce questi metodi come validi e al pari al vespaio con igloo.
      Grazie per averci contattato
      Un cordiale saluto
      Studio DPArchitetture

  2. Buon giorno
    scrivo in qualità di proprietario nel comune di Basiglio / Milano 3 (provincia di Milano) di un seminterrato situato al piano terra di circa 45MQ indipendente, all’interno di un condominio e che vorrei trasformare da C2 in abitabile senza intervenire sul vespaio ai sensi della legge regionale numero 7 del del 2017.
    Le scrivo per chiederle se la soluzione del foanglss sia certificata e validata sia dalla AST di competenza che dal Comune di Basiglio e quindi se il foanglass da applicarsi all’interno e sotto il massetto sia considerato interamente come una soluzione certificata, equivalente e sostitutiva al vespaio areato ai fini del radon, umindità, ecc cosi come richiesto dalla norma.
    Grazie per il gentile riscontro

    1. Buongiorno,
      come avrà già potuto leggere ciò che riporta la Legge 7/2017 inerente alla possibilità di recupero dei piani interrati o seminterrati, avrà sicuramente visto che, per soddisfare il tipo di intervento, andranno rispettati e soddisfatti diversi requisiti (isolamento termico, protezione dal gas radon, ecc).
      Il Foamglass è una soluzione indicata proprio per questo tipo di interventi, purtroppo però non tutte le Asl lo considerano come intervento sostituibile al classico vespaio aerato. Non conosco sotto quale Asl rientra il comune di Basiglio, se ne ha una propria oppure se deve seguire il regolamento Locale d’igiene del comune di Milano (andrebbe fatta una piccola ricerca sul sito internet del proprio comune).
      Avendo ogni Asl un proprio criterio di valutazione degli elementi alternativi al vespaio ventilato, non riesco ad essere preciso nella risposta, le posso consigliare di contattare l’ufficio tecnico del suo comune e chiedere se loro hanno modo di darle la risposta che cerca, evitando così di contattare direttamente l’Asl di riferimento (dove ormai da diversi anni non rilasciano più dei pareri).
      La ringrazio per aver contattato lo studio DPArchitetture
      Un cordiale saluto
      Arch. Daniele Pozzi

  3. Buongiorno,
    devo fare una demo costruzione l’ingegnere mi ha consigliato invece del solito vespaio con igloo un solaio con travetti prefabbricati per isolarmi da terra, vorrei avere il suo parere. Grazie

    1. Buongiorno,
      non conosco il progetto che dovrà realizzare, in ogni caso le rispondo subito alla sua richiesta e personalmente realizzerei il vespaio con i casseri a perdere (ovvero i così detti igloo).
      Non comprendo bene quello che le ha suggerito il suo tecnico, ma consideri che il vespaio aerato realizzato con gli igloo rappresenta il rimedio efficace, rapido ed economico e che consente la dispersione in atmosfera del pericoloso gas Radon che si trova nel terreno ed anche dell’umidità a tutto vantaggio della nostra salute. Il vespaio ventilato con igloo deve essere collegato con l’esterno tramite dei tubi plastici per consentirne la corretta ventilazione.
      La ringrazio per averci contattato, se le fa piacere, può scriverci per farci sapere la sua decisione.
      Un cordiale saluto
      Arch. Pozzi Daniele
      Studio DPArchitetture

  4. Buongiorno
    Devo isolare un piano seminterrato per prevenire odori di cantina.
    Il progetto prevedeva un vespaio areato con igloo e riscaldamento a pavimento per asciugare l’umidità nei mesi invernali.
    L’impresa mi ha proposto una soluzione più economica, mettendo sul cemento esistente un nylon, coperto da polistirolo e sopra il riscaldamento a pavimento, per poi gettare e piastrellare.
    Premettendo che comunque verrà utilizzato ad uso locale di sgombero, è una soluzione valida per prevenire odori di cantina?
    Grazie
    Mauro

    1. Buongiorno, se deve contenere i costi e utilizzare il seminterrato come sgombero, perchè spendere per realizzare un riscaldamento a pavimento?
      Non conoscendo il progetto e le sue necessità, le posso comunque dire che per ovviare al vespaio aerato con igloo, esistono diverse alternative e dato che non sarà un locale con permanenza continuativa di persone i metodi per isolarsi dall’umidità ne esistono svariati.
      Se si riferisce agli odori, la soluzione migliore è realizzare delle apertura se possibile, altrimenti delle canne di areazione che sfocino oltre la copertura.
      La soluzione che le ha proposto la sua impresa, può preservare dall’umidità solamente il pavimento (non i muri), ma dagli odori, non saprei.
      Se gli odori del seminterrato sono dovuti all’umidità allora può essere una soluzione, ma solo se non vengono isolati anche i muri laterali, impermeabilizzare solo il pavimento, non risolve completamente il problema.
      Grazie per averci contattato
      Un cordiale saluto
      Studio DPArchitettture

  5. Buonasera,

    sto facendo un recupero di un locale precedentemente adibito a garage. La casa è in tufo e di conseguenza vorrei predisporre il piano terra con un vespaio areato + isolante (da calcolo è previsto un 5 cm di XPS). Il vespaio è sufficiente alla dispersione del Radon o è consigliabile anche la barriera antiradon.
    Altra domanda ha senso mettere una barriera antiradon al piano terra quando tutto l’edificio è realizzato in tufo. Il geometra sostiene che l’intonaco è sufficiente a limitare la dispersione del Radon è effettivamente così? Un eventuale cappotto sarebbe peggiorativo per la dispersione di Radon verso l’ambiente interno?

    Saluti

    1. Buona sera,
      in riferimento a quanto scrive, il vespaio aerato è una buona soluzione per evitare che il gas Radon penetri nell’abitazione attraversando il solaio, a patto che sia correttamente ventilato con le dimensioni e quantità corrette di bocchette di aerazione. Meglio sarebbe dotare una o più bocchette di ventilatore in grado di far circolare correttamente l’aria nel vespaio e far sì che i ristagni di umidità ed eventuale Radon fuoriescano dalle bocchette opposte.
      L’utilizzo della guaina antiradon sopra al vespaio può essere un’ottima soluzione (va posata e risvoltata correttamente). Altrimenti potrebbe anche pensare ad un metodo alternativo al vespaio aerato, utilizzando un vetro cellulare o meglio, nello specifico il Foamglas. Le riporto il link sul quale può conoscere questo materiale ed apprezzarne le diverse caratteristiche https://www.foamglas.com/it-it.
      Concludo dicendo che l’intonaco non è sufficiente alla dispersione del radon, anzi viene attraversato e non ha le caratteristiche di allontanarlo o disperderlo.
      La ringrazio per aver contattato lo Studio DPArchitetture.
      Un cordiale saluto
      Arch. Daniele Pozzi

      1. Grazie della risposta.
        Quindi in caso di muratura in tufo si consiglia un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata? E’ sufficiente arieggiare i locali?

        Saluti
        Alessandro Lezzerini

        1. Buongiorno,
          la ventilazione meccanica controllata, consente, in parole povere, il ricambio d’aria negli ambienti ma per l’eliminazione del Radon, bisogna far sì che venga bloccato/allontanato prima che entri nell’ambiente domestico. La VMC non serve per eliminare il gas nocivo, perché una volta entrato nell’ambiente può essere respirato prima di essere espulso col ricircolo d’aria. I muri in tufo non sono tutti uguali, perché in natura esistono diversi tipi di tufo (tufo basaltico, trachitico, palagonitico, calcareo, ecc.) ed ognuno di essi hanno delle caratteristiche specifiche che trasferiranno ai muri che si realizzeranno con tale materiale. I muri in tufo hanno un ottimo potere di isolamento acustico ed anche termico, una buona resistenza meccaniche e una buona traspirabilità che consente all’umidità che si accumula nell’abitazione di evaporare verso l’esterno senza creare condense sulla muratura interna. Quindi se vuole installare una VMC per consentire un ricambio di aria programmato perché non ha modo di aprire le finestre può installare un impianto di VMC, ma se l’installazione dell’impianto Le serve per eliminare l’eventuale Radon presente nell’ambiente non è la soluzione più indicata.
          Un cordiale saluto
          Studio DPArchitetture

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